LA MOSTRA "IL CIBO IMMAGINARIO" SBARCA ALL'ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A BUDAPEST
IL BELPAESE RACCONTATO CON LE PUBBLICITà DELL'EPOCA
Gabriella Sassone per Affaritaliani.it
Venti anni di vita e costume italiani, dalla Ricostruzione sino alle soglie all’Austerity, raccontati attraverso icone e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare. Oltre 300 immagini pubblicitarie attraverso le quali cogliere l’evoluzione dei paradigmi di comunicazione e, soprattutto, la portata evocativa ed emozionale di una storia visiva suggestiva. E’ “Il cibo Immaginario. 1950-1970 Pubblicità e Immagini dell’Italia a Tavola”, mostra ideata e curata da Marco Pannella e prodotta da Artix, che dopo aver incantato i romani al Palazzo delle Esposizioni (33mila i visitatori) e aver fatto tappa al Palazzo del Governatore di Parma sbarca a Budapest. Sarà visibile da domani, 7 ottobre, al 28 ottobre, presso l’Istituto Italiano di Cultura.
Dodici grandi temi segnano l’impianto culturale della mostra: dalle nuove forme del paesaggio domestico all’Italia dei baby boomer, dall’Italia che scopre il valore del tempo e del tempo libero all’Italia degli intenditori che affina gusti e scelte, dall’Italia che sogna con i concorsi a premio a quella che rincorre il risparmio delle offerte speciali, dall’Italia della seduzione a quella delle famiglie e, in ultimo, a corollario del linguaggio pubblicitario, l’Italia dal vivo ritratta in 30 fotografie che restituiscono volti e figure di coloro ai quali le pubblicità si rivolgevano facendo sognare un futuro migliore.
Il linguaggio espositivo scelto per il racconto de “Il Cibo Immaginario” è quello dei materiali sopravvissuti e recuperati dalla dispersione, cercati e trovati nelle case e nelle cantine, nei mercatini del piccolo modernariato e sui siti di aste telematiche, materiale povero e al tempo stesso ricco di vita vissuta: le immagini sono infatti completate da circa 200 oggetti tra manifesti, locandine, riviste, depliant, agende per la casa, calendari, fotografie, cartoline illustrate, fumetti e, a completamento delle memoria cartacea, latte pubblicitarie e piccoli utensili promozionali di quando la parola gadget non era ancora entrata nell’uso quotidiano.
“L’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, in vista dell’Expo 2015, organizza un ciclo di eventi per riflettere sul cibo, i suoi significati e le sue interpretazioni. La mostra ideata da Marco Panella, raccontandoci l’Italia e venti anni di vita italiana attraverso la pubblicità del cibo e dei riti del mangiare, si inserisce perfettamente in questo contesto. Il linguaggio immediato ed estetico delle inserzioni pubblicitarie sintetizza l’informazione e conserva intatta l’immediatezza del messaggio, riuscendo ad essere estremamente parlante e comunicativo anche per un pubblico straniero.” dichiara la direttrice dell’Istituto Gina Giannotti.
“Presentare la mostra a Budapest, ospiti nella prestigiosa sede dell’Istituto Italiano di Cultura” dichiara il curatore Marco Panella “è un’opportunità straordinaria che favorisce la conoscenza, tra i tanti amanti dello stile, della cultura e del gusto italiani, di un riflesso particolare della storia del nostro Paese e, al tempo stesso, è la conferma della formula vincente della mostra che, questa storia, la racconta per immagini ed in maniera non convenzionale. Il punto di osservazione scelto per il racconto de Il Cibo Immaginario è quello della memoria e del linguaggio estetico delle pubblicità che hanno sorriso agli italiani dalle pagine dei rotocalchi dell’epoca, testate con milioni di copie vendute a settimana; pubblicità che precorrevano i tempi, ne esaltavano le tendenze, alimentavano un sistema di ambizione e di rincorsa sociale e che, ancora oggi a distanza di decenni, restituiscono intatta l’immagine di una Nazione che aveva fiducia in se stessa e che, pur con tutti i suoi tratti d’ingenuità, era in cammino verso la modernità”.
"Dal punto di vista pubblicitario, venti anni rappresentano una produzione iconografica vastissima e l’evoluzione di stili completamente diversi. Dovendo scegliere tra immagini di grande forza e suggestione, la selezione è stata faticosa, orientata a volte dalla logica ed altre dalla passione”, continua Marco Panella “gratificata, però, dall’incontro con la creatività degli illustratori, dei grafici, dei pubblicitari che hanno saputo inventare linguaggi e suscitare emozioni. Grandi firme alcuni, meno noti altri, sconosciuti altri ancora, tutti, però, artisti dell’immaginario ai quali va indistintamente il tributo di questo lavoro, che ha la pretesa di raccontare un po’ d’Italia e l’ambizione di far sorridere”.
www.ciboimmaginario.it
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