OPERA "DOLCE INGANNO CHE NON ILLUDE"
"MY EYES ON THE ROAD"
IN MOSTRA LA FOTOGRAFIA IN MOVIMENTO DI GIANPAOLO CONTI
ROMA TRA PASSATO E FUTURO:
MONUMENTI E DETTAGLI IN
UNA NUOVA PROSPETTIVA
Luoghi e dettagli di Roma visti in una nuova prospettiva. Un viaggio in una Capitale inedita, che ispira l’artista ma non viene copiata, simile ma mai identica a sé stessa, riscoperta e ricolorata dal lungo lavoro fotografico di Gianpaolo Conti che si allontana dalla staticità dell’immagine del ritratto per dar nuova vita al luogo rappresentato. Dal Colosseo quadrato al Gazometro, dal vecchio tram all’arco di Costantino, dai muri alla tangenziale: la città entra nel quadro e viene immortalata come in movimento, coinvolta in un turbinio di colori e di vita, grazie all’elaborazione propria dell’artista, che nella stessa immagine propone decine di scatti dello stesso soggetto. Si intitola “My eyes on the Road”, la personale di Gianpaolo Conti, a cura di Francesca Barbi Marinetti e organizzata da Tina Vannini, che inaugura domani, giovedì 9 aprile alle ore 19 presso gli spazi espositivi del Margutta RistorArte (via Margutta 118). Trenta i soggetti della
mostra, che sarà visitabile sino al 16 maggio ad ingresso libero. L’arte
digitale non è, però, una scuola o un movimento artistico d’avanguardia. E’
possibile tracciare connessioni con alcuni precedenti storici del Novecento, come
il costruttivismo, il dadaismo, il fluxus, fino all’arte concettuale, a
seconda degli artisti in questione, ma si tratta piuttosto di una nuova
sensibilità che risponde alla misura estetica del nostro tempo. È l’innovazione
di un linguaggio artistico coerente con la trasformazione degli attuali
processi creativi e comunicativi.
OPERA "IL GASOMETRO"
“Quello che cerco nei miei
lavori – spiega Gianpaolo Conti - è andare
oltre l’immagine reale, cercare l’essenza stessa dell’immagine che colgo,
scavare in profondità fino a estrarre gli elementi più nascosti e renderli
visibili. Molto spesso questo comporta il dissolvimento della cosa fotografata
e la trasformazione in altro dell’immagine finale che, per me, è sempre una
sorpresa”. Spiega ancora l'artista: “Quello che unisce le varie opere in mostra è la mia visione di Roma: prendendo spunto dalle icone capitoline le reinterpreto e le rinnovo. Tra i miei soggetti c’è anche un soggetto ricorrente: un cuore molto bello, che era stato verniciato nel 2005 su un muro, per poi essere rimosso nell’arco di 48 ore. Mi piace entrare nei segni e nelle ombre di tutto ciò che mi circonda, anche nelle macchie e nelle crepe. E’ il frutto di un lungo excursus lavorativo: Io fotografo da quando avevo 9 anni e, dopo quarant’anni di lavoro, sono arrivato a ricercare l’irrealtà nella realtà: ogni foto contiene fino a 40 fotogrammi della stessa posa, per creare nuove sfumature e cromature inaspettate. Mi piace stravolgere ciò che vedo per raccontare qualcosa di nuovo”.
“Le
opere in mostra di Conti – aggiunge la curatrice Francesca
Barbi Marinetti - offrono uno sguardo al confine tra reale e virtuale
che ci appartiene, che riconosciamo come nostro, ma ci coinvolge proprio perché
ancora non ne siamo perfettamente coscienti. Parla a quell’esigenza estetica ed
emotiva in noi che è ancora in fase di assestamento cosciente. Ecco quindi che
il Colosseo, come il Gasometro, la tangenziale, il Palazzo della Civiltà
dell’Eur o il Cuore, diventano per l’artista elementi di riferimento
unanimemente compresi per spingersi oltre, sperimentare texture, evocare altri
ambiti, come la scrittura visiva, confrontarsi con una spazialità che è un
altrove digitale che occupa l’immaginario collettivo e la mente pensante”.
OPERA DI GIANPAOLO CONTI
Gianpaolo Conti è fotografo e regista, vive e lavora a Roma. Ha iniziato giovanissimo a fotografare e dopo il diploma in regia nel 1987 realizza decine di documentari, cortometraggi e videoclip, curandone anche le riprese e il montaggio. Dal 2009 è impegnato nella regia di spot pubblicitari. Il suo linguaggio espressivo nasce proprio qui, nelle lunghe sessioni di editing in sala di montaggio, dove intraprende una sua personale ricerca sulle immagini, partendo dall’osservazione dei singoli fotogrammi, selezionandoli e riassemblandoli in sequenze di forme e colori attraverso la loro scomposizione e ricomposizione.
OPERA ANFITEATRO FLAVIO
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