LA COVER DEL CAFONALINO DI DAGOSPIA BY LUCIANO DI BACCO
FACCIA D'ANGELO E TEMPRA DA SAMURAI:
MARION LE PEN A ROMA GRAZIE A FABIO SCHIUMA
40 EURO PER CENARE E SELFARSI CON LEI CHE AMA AZNAVOUR E DALIDA'
Gabriella Sassone per
Dagospia
(Foto Luciano Di Bacco)
Quaranta euro per cenare con
Marion Le Pen. Per conoscerla, scambiarci un saluto ma soprattutto cercare di
farsi un selfie con lei. E’ stata una vera e propria gara di selfie, tra
smartphone impazziti e flash scatenati, ieri sera al rHome di piazza Augusto
Imperatore: gente di tutte le età che bramava uno scatto con la biondina
d’Oltralpe dalla faccia d’angelo ma la tempra di un samurai.
La strada che
porta al rHome è chiusa al traffico e nessuno può parcheggiare: immense
le misure di sicurezza. In effetti tutta la sera il pensiero andava al
terribile massacro del Bataclan. “Oddio non è che i terroristi dell’Isis”
arrivano pure qui?, diceva una signora azzannando fette di salamino e
leccandosi i baffi per l’ottima carbonara. “No, a Roma gli attacchi non li
faranno mai”, rispondeva un signore espertissimo di politica estera. Seduta al
centro di una lunga tavolata nel bel mezzo del locale, Marion si è potuta
finalmente rilassare. A dispetto della sua giovane età, 27 anni, ama le canzoni
di Dalida e Charles Aznavour. E quelle chiede al pianista che le vuole dedicare
un brano.
ROSE COL TRICOLORE FRANCESE PER MARION LE PEN
E’ sembrata una ragazza semplice, senza tante pretese, anzi persino
attenta a non sperperare. Era sbarcata a Fiumicino alle 14.40 con un trolley
dopo aver volato low cost da Parigi. Non ha avuto un macchinone con autista ad
attenderla e a Milano oggi c’è andata a bordo di un treno Italo. Ai piedi un
paio di stivaletti marroni e un paio di pantaloni e giacchetta neri, un filo di
trucco, niente borsa ma solo uno zainetto.
Al suo fianco il fido portavoce Arnaud, tipico francese affabile, ma serioso.
Avrebbe voluto fare un breve giro per Roma da turista prima di correre dove al
convegno sull'Europa, organizzato dallo storico consigliere comunale di Roma,
oggi anima della destra sociale di Matteo Salvini a Roma, il semprevivo Fabio
Schiuma. Ma ha rinunciato a ogni svago turistico per chiudersi un'ora in una
stanza a preparare il suo intervento, che ha voluto recitare in parte anche in
italiano e concludendolo con “Viva Salvini, viva Marine, viva l'Italia e viva
la Francia”.
Dopo essersi presa più di una standing ovation dai simpatizzanti
di Noi con Salvini e dei militanti della sempre accesa Riva Destra di Schiuma -
la creatura politica ai tempi di quella che fu Alleanza Nazionale - Marion non
si è sottratta a nessuno dei giornalisti, con taccuino o telecamera ardente, che
hanno assediato l'hotel Villa Eur. La nipotina di Marine nella sua tappa
romana ha alloggiato in questo ex convento, in una stanza appartata per motivi
di sicurezza. Con una posatezza sempre cordiale ha dispensato “Oui” e “Mercy” a
chiunque le chiedesse una foto, con la spigliatezza di una star e una calma
impressionante. Sorriso stampato nel volto e quasi sfatta, verso le 21 è arrivata
al Rhome di Giorgio Tammaro. E giù altri selfie e applausi, nella serata che
sempre il Cicerone Schiuma le aveva approntato per terminare la giornata
romana.
Antipasto appena sfiorato - solo due mozzarelline di bufala e un
pezzettino di focaccina. Ha detto gentilmente no alla amatriciana, preferendo un
assaggio di carbonara, ha bevuto due dita di vino rosso, ma poi non ha
aspettato il secondo piatto per mormorare in francese alla sua interprete
"Puoi chiedere se posso tornare in hotel? Sarei un pò stanca. Domattina mi
aspetta Salvini a Milano”.
MARION LE PEN E FABIO SCHIUMA
E così, dopo aver apprezzato i brani musicali a lei
dedicati ha abbandonato i 160 invitati da Schiuma, tra cui il principe
Guglielmo Giovanelli Marconi con la sua Vittoria, Marco Bornigia e Giuseppe
Sprovieri. Anche all’uscita, faticosissimo guadagnare la porta, si è messa in
posa per i selfie. Pure con lo stato maggiore leghista,
i due capogruppo a Camera e Senato, Max Fedriga e Gian Marco Centinaio,
e le due 'Barbare' Saltamartini e Mannucci: a loro ha ripetuto sorridendo
mentre montava nella Chevrolet Orlando di Schiuma e consorte Anna Camo, “Viva
Salvinì!". Intanto dei paparazzi fuori del locale giuravano che poco
distante Salvini stava cenando con Elisa Isoardi. Ma nessuno ha avuto il
coraggio di chiamarlo. “Lasciamolo in pace, tanto con Marion si incontrerà
domani”.
Stamattina il treno, ovviamente Italo, l'ha riportata verso Nord, lasciando a
quei romani che non le hanno mai staccato gli occhi di dosso, donne comprese,
un pensiero: si chiamasse Marianna la Penna, sarebbe sindaco subito.
MARION LE PEN COL SEN. GIANMARCO CENTINAIO
MARION LE PEN TRA FABIO SCHIUMA E LA SAX
FRANCESCA PIZZOLANTE E LA SAX CON I POLITICI SALTAMARTINI E CENTINAIO
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