LA LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO DI STEFANO VIALI
UN CORTO DI 15 MINUTI
DI STEFANO VIALI FOTOGRAFA RAZZISMO E FOLLIA,
LA PAURA DEL "DIVERSO"
APRE "LO SPIRAGLIO FILM FESTIVAL" DEDICATO ALLA SALUTE MENTALE
DI GABRIELLA SASSONE
In una notte d’estate, due ladri entrano
attraverso una finestra in un appartamento per rubare. All’interno, c’è una
donna che dorme. La mattina dopo, la donna va a denunciare il furto. La città è
circondata da un’atmosfera surreale. Solo stranieri di diverse etnie riempiono
le strade, perfino i poliziotti le parlano una lingua che non capisce. La
percezione delirante della realtà, la paura paranoica dell’altro considerato
“diverso”, la fanno sentire sempre più sola per le strade della sua città, dove
sembra essere l’unica italiana rimasta. E’ questa la trama, attuale più che
mai, di “Fatti Osceni in Luogo Pubblico”, il cortometraggio di 15 minuti
diretto dal regista Stefano Viali, che verrà presentato in anteprima
nazionale in apertura de “Lo Spiraglio Film Festival 2016”, alle ore 21 del 31
marzo al Maxxi di Roma (il Festival è in scena fino al 2 aprile). L’ingresso è
libero.
Prodotto da Dimitri Sassone
per Ohana Film & Music Srl, grazie al contributo del Mibact – DG
Cinema, FVG Film Commission e Nuovo Imaie, il corto partecipa alla
sezione ufficiale competitiva dei cortometraggi. Interamente girato nel luglio
2015 nella città di Trieste, “Fatti Osceni in Luogo Pubblico” esplora,
attraverso un impianto di forte impatto visivo, la violenza che si
sviluppa all’interno dei rapporti interumani, in presenza di una grave malattia
mentale e a causa del razzismo. La
violenza che, se attuata per vendetta o legittimata da un'ingiustizia subita,
può solo portare alla pazzia. La donna come una mosca che si muove contro il
vetro di una finestra, cerca una via d'uscita. Scegliendo il modo peggiore,
quello che porta alla distruzione completa di sé e degli altri, come
conseguenza di una dissociazione del pensiero. Ma invece c'è sempre la
possibilità di un cambiamento: la donna può tornare ad essere un essere umano,
ricreando un’immagine interna sana e vitale di se stessa che le permetterà di
rifiutare con determinazione con l’orrore della violenza. Sarà stato solo un
incubo?
"Una realtà capovolta rispetto
ad una società multietnica, unico futuro possibile, permette di filmare da un
insolito punto di vista quello che ogni giorno, i moderni migranti vivono,
muovendosi nelle nostre città, in cui la piaga del razzismo rende difficile
persino le piccole azioni della quotidianità”, spiega il regista Stefano Viali, classe 1963, David di
Donatello nel 2005 per il corto “Lotta Libera” e ora impegnato nella
preparazione del suo primo lungometraggio. Viali è anche docente di formazione dell’attore e
drammaturgia della messa in scena.
L'ATTRICE PROTAGONISTA DEL CORTO GIULIA MOMBELLI
“La protagonista Giulia, interpretata
da Giulia Mombelli, agisce le conseguenze di una
percezione delirante della realtà, sintomo di una grave patologia mentale,
scegliendo però la via peggiore, quella che porta al completo annientamento di
sé e degli altri, lasciando
spazio al seme di un razzismo paranoico (l’altro è “diverso” da me) che prima
di tutto è violenza di un pensiero malato. E invece si può e si deve cercare un’altra
strada, perché tutti gli esseri umani sono uguali”, aggiunge Viali. In scena
con la Mombelli, anche
Claudia Della Seta,
Roberto Mantovani, Azizalla Hazara, Afizulla Ramazani, Zaher Sharifi, Beniamino
Marcone, David Pietroni, Adriano
Saleri.
I numerosi immigrati, uomini e donne,
che partecipano al film, seppur costruendo un’immagine estrema, inseriscono
questo personaggio in un contesto apparentemente fantastico (nel senso di
“fantasticheria”) ed in certi momenti tragicamente grottesco. “Abbiamo utilizzato, come comparse, oltre 30 cittadini
extra-comunitari con permesso di soggiorno, trasformando il set in
un’esperienza di integrazione attraverso il cinema”, dice il giovane produttore
Dimitri Sassone. “Crediamo che questo film possa essere di grande interesse,
oltre che per le qualità cinematografiche che presenta anche per la forza del
pensiero che sostiene l’uguaglianza fra gli esseri umani e la conseguente
necessità di integrazione tra i popoli, così importante in questo periodo che
vede un numero così alto di rifugiati premere alle porte della UE, come sta
accadendo in Macedonia o nella cosiddetta Jungla di Calais”, conclude il
produttore.
IL REGISTA STEFANO VIALI
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