DICONO DI ME... MIA INTERVISTA SU GAY.TV

GABRIELLA SASSONE, INTERVISTA ALLA REGINA DEL GOSSIP DI DAGOSPIA

(di Alessio Poeta per Gay.tv)

Lei è Gabriella Sassone. Una delle penne più dissacranti e divertenti dell’insidioso universo del web. Una delle giornaliste più temute dagli addetti ai lavori e non. E’ la regina del gossip. Ma del gossip quello vero. Quello con la G maiuscola. Quello che forse non esiste più. Quello che ha raccontato per anni sulle pagine de “Il Tempo”, sui maggiori settimanali rosa e sulla testata web di Roberto D’Agostino. “Il gossip è mezzo defunto con la fine del Berlusconismo senza limitismo. Che faranno adesso le Olgettine varie&avariate, le Papi girl, le “vedovelle” di Silvio accasato e strafidanzato?”. Così inizia la mia conversazione con la prima donna dei Cafonal di Dagospia. La incontro a casa sua. Abita in una zona abbastanza trafficata nella Roma che conta. Quando mi apre la porta la trovo con un abitino nero non troppo lungo. Due sandali molto alti e una collana con una farfallina rossa. E’ proprio uguale a come me la ricordavo ai tempi dell’Isola dei famosi. E’ disperata: “Sono mesi che gli operai sono qui per ristrutturarmi casa e ancora non hanno finito. Il restauro del Colosseo durerà di meno ne sono certa”. Qualche giorno fa, proprio su Dagospia, Gabriella ha narrato la festa post Romapride, ed è di quello che voglio parlare con Lei.

Le serate gay sono realmente così trasgressive come le dipingi sui tuoi Cafonal di Dagospia? Certo, trasgressive, divertentissime, colorate, sopra le righe. Trascinanti, come le Drag Queen che le animano con i loro spettacoli. Ma sicuramente molto più trasgressive e piene di sensualità e desiderio sessuale di come le dipingo io: non tutto si può scrivere nei minimi dettagli, non credi? E poi io a una certa ora me ne vado a casa e posso solo immaginare quello che succede dopo. Credo di tutto. Buon per loro. E cosa hanno di diverso da quelle etero? Innanzitutto i gay e le lesbiche sanno divertirsi di più, spendono per uscire più degli altri, sanno osare, provocare, sono attenti ad ogni minimo dettaglio anche nel look, viaggiano parecchio e scoprono per primi i nuovi trend. Gli etero mi sembrano molto noiosi e annoiati ultimamente. Per quanto riguarda gli etero, le discoteche ormai sono retaggio solo di giovanissimi perennemente ubriachi e di fanciulle svestite tutte uguali con tacco assassino e stucco alla Moira Orfei. Rifatte tutte nello stesso modo dal “gommista” di turno con tettone spropositate e boccone al silicone. Escono la sera in branco (minimo 3 amiche) sperando di fare follie e trovare il principe azzurro. Ma tornano sempre a casa da sole. I maschietti di oggi battono un po’ la fiacca: sono impauriti dalle donne e perennemente in fuga. Oltrettutto magari non hanno manco una casa tutta loro dove portare le papabili prede. Le serate mondane romane esclusive, invece, quelle dei miei Cafonal, sono piene di carampane e nullafacenti della nobiltà e del generone romano: sono sempre i soliti, serata dopo serata, ormai non hanno più nulla da raccontarsi, si riuniscono ora con una scusa ora con un’altra per sfoggiare abiti e gioielli, magnare a quattro ganasce, cercare un brivido bestiale, ma finiscono per tornare nelle loro dimore più depressi e scoglionati di prima. Se ti presenti a queste serate con uno che non è del giro, non sia mai è pure un bel ragazzo, stai sicuro che tutte le dame e le damazze prezzemoline, e anche qualche signorotto d’antan, provano a rubartelo. Però i loro amanti giovani li tengono nascosti, non sia mai.

Quindi credi che l’universo LGBTQI sia più emancipato di quello etero? 
Certo, che domande. Il popolo LGBTQI è avanti in tutto. I gay, ormai, non sono più quelli che ci propina la tv scodellandoci i soliti personaggi stantii di vecchie checche sclerate che parlano pure male l’italiano (non mi far fare nomi tanto sai di chi sto parlando): è gente colta, raffinata, che sa scegliere il meglio e sa sempre quello che vuole. I gay da anni occupano posti di lavoro importanti, sanno farsi valere e comandano nella moda, nel cinema, in tv. Poi, certo, come dovunque, c’è sempre l’eccezione. Io eviterei solo qualche baracconata di troppo. Non c’è bisogno di tutto questo eccessivo esibizionismo. Prendi i Gay Pride per esempio: ormai tutti, anche i nonnetti sanno cosa sono e perché il popolo gaio scende in piazza allegramente e pacificamente da anni. Non c’è bisogno di trasformare la parata del Gay Pride necessariamente in una Carnevalata di cattivo gusto. Si può combattere per i diritti civili anche senza uscire in mutande, esibire muscoli scolpiti e tatuati e corpi martoriati di piercing, senza mascherarsi da Village People dei poveri, senza spogliarsi con tette e culoni al vento come fanno i viados brasiliani. Però, lo so, tutto questo fa spettacolo, e i giornali e i siti Internet che possono criticare ci inzuppano il pane. Io credo che un po’ più di sobrietà a volte non guasterebbe.

Da Regina della movida romana perché questo continuo desiderio da parte degli etero di prendere parte alle serate gaye? 
Perché la gente è curiosa, ama guardare, criticare, magari sotto sotto invidiare. E’ la legge del “vorrei ma non posso”. Magari molte persone vorrebbero essere libere mentalmente come i gay e i trans ma non ci riescono, vuoi per la famiglia, vuoi per i retaggi che da anni sono gli stati inculcati. Ma a quale ragazza emancipata che ama farsi notare non piacerebbe salire su un palco ed esibirsi con piume, paillettes, costumini e trucchi esagerati come le Drag Queen? O portarsi a letto a fine serata uno appena conosciuto? Tu ti sei spesso opposta alla scelta delle “madrine” gay da parte dei locali stessi. Come mai? Opposta non credo. Magari ho criticato in passato alcune scelte fatte che non mi sembravano giuste. Siccome oggi dichiararsi gay friendly va di moda e fa tanto fico ed emancipato, c’è gente che si autoproclama da sola persino icona gay. Ma le icone gay devono essere donne di grandissima personalità, di successo, di impatto, magari sopra le righe come le rockstar, a cui i gay si ispirano e a cui vorrebbero somigliare. Finchè si parla di Raffaella Carrà, di Patty Pravo, di Loredana Bertè, di Simona Ventura sono d’accordo. Ma altre persone rimediate all’ultimo minuto le lascerei a casa. Anche a me, ad esempio, molti gay e molte trans, mi scrivono per dirmi che sono un idolo per loro, un’icona, che mi seguono sempre e che vorrebbero essere come me. Io ne son ben felice, anche se non credo di aver fatto nulla, tranne seriamente il mio lavoro da 30 anni, per meritarmi questo. Vorrei poi ricordare ai proprietari e organizzatori dei locali ma anche del Gay Village: le madrine dovrebbero seguire le cause del popolo gayo tutto l’anno e sempre, non solo la sera che vengono pagate per salire su un palco e dire due frasette di circostanza scritte da qualche altro. Capisco che qualche nome serve per far scrivere i giornali, ma cercate meglio magari.

Pensi che il Pride sia diventata una parata commerciale per i gestori dei locali o credi che abbia ancora diritto ad esserci dopo vent’anni?
 Penso che sia ora che le persone non siano più considerate e valutate per il loro orientamento sessuale. Ma per come sono e per quello che fanno. L’amore deve essere universale e non deve avere né sesso né colore di pelle. Se i gay vogliono continuare a fare il Pride perché pensano che sia giusto così ok, continuino pure. Dobbiamo cominciare ad essere più tolleranti con le esigenze degli altri. Ma in questo periodo storico mi piacerebbe che tutti, anche la comunità LGBT, scendesse in piazza anche per chiedere più tutela e sicurezza per le donne. Non se ne può più di leggere quotidianamente di casi strazianti di femminicidi, di mariti o fidanzati (uomini falliti e impotenti che covano rabbia e rancore) che sterminano le donne e addirittura i propri figli. Proprio loro che dovrebbero proteggerli e amarli. Non ci si può fidare più di nessuno, nemmeno dell’uomo che ti dorme accanto per 20 anni. Il mondo è impazzito e va fatto qualcosa per fermare tutta questa ondata di violenza. Le donne oggi come oggi andrebbero tutelate come fa il WWF con i panda. Meglio rimanere sole che tenersi un compagno in casa quando si comincia a scoprire che ha qualcosa che non va nel carattere, che beve, ti picchia, diventa violento e geloso irrazionalmente. Anche certe donne si dovrebbero svegliare e capire subito con chi hanno a che fare.

Corona in carcere. Berlusconi con gli anziani e Belen che vive con il cellulare in mano. Esiste ancora il gossip in Italia?
Hai detto bene (ride, ndr). Io lo penso da mesi. Il gossip è mezzo finito con la fine del Berlusconismo senza limitismo. Già all’epoca del Governo Monti c’è stato un ridimensionamento, una brusca frenata, causata anche dal low profile richiesto in tempi di crisi. Negli ultimi anni il gossip non era più puro, genuino, che raccontava storie d’amore vere stile Albano e Romina Power: era legato bene o male alla politica, al Bunga Bunga, al potere. Molti scoop di coppie e coppiette erano falsi, costruiti a tavolino, per coprire altro. Che faranno adesso le Olgettine varie&avariate, le Papi girl, le “vedovelle” di Silvio accasato e strafidanzato? Tranne qualcuna, come si ricicleranno cercando un posto al sole? Corona con le sue bravate ci manca molto in realtà; Belen, Manuela Arcuri, Alessia Fabiani e tante altre hanno cambiato vita e sono diventate mamme. Sara Tommasi si è calmata dopo un periodo super burrascoso. Ma con loro c’è poco da stare tranquilli: il colpo di testa è sempre dietro l’angolo. Le riviste di gossip ormai sono piene di personaggetti di serie Z, tronisti, shampisti, Grandi Fratelli senza arte né parte, che fanno di tutto per farsi notare perché riescono a campare solo comparendo sui giornali ricoperti di griffe da cui si fanno pagare. E’ l’effimero e falsissimo mondo dello showbiz, bellezza!

Chi è il personaggio da tener d’occhio questa estate? 
Beh, direi tutti i nostri calciatori della Nazionale, ora alle prese coi Mondiali in Brasile. Da Ballotelli che ha annunciato le nozze con la sua Fanny (Raffaella Fico che si inventerà stavolta?), ad Alberto Aquilani che aspetta la seconda figlia dalla dolce mogliettina Michela Quattrociocche, a Gigi Buffon, in love con Ilaria D’Amico dopo aver lasciato Alena Seredova. Ma io terrei d’occhio anche la sexyssima Nicole Minetti, pare sia in dolce attesa del suo primo bebè da Claudio, il figlio di Gigi D’Alessio. E poi, Valeria Marini innamorata di un ragazzo più giovane e Alessia Marcuzzi col nuovo amore. Magari fa il terzo figlio. Aspettando di scoprire con chi si riconsolerà il suo ex Francesco Facchinetti, padre della loro figlioletta Mia. E poi i politici del Governo Renzi, che qualcosa combineranno anche loro prima o poi, visto che ultimamente stanno finendo in galera politici e faccendieri di tutto l’arco costituzionale.

Tu che sei sempre stata definita la bocca della verità: Clooney ci fa o ci è? 
Ma perché sempre io devo passare per cattiva perché dico la verità? Secondo me ci è e si fidanza per copertura (Cagnalis docet!). Ma a noi alla fine cosa importa: è un uomo bellissimo e un bravo attore, che ci frega con chi va a letto??? Magari è bisessuale, di bosco e di riviera, come dice qualcuno. Anche Tom Cruise ci è. Dicono. Sono star talmente famose e in vista che non riescono e non possono fare coming out, perché hanno paura di distruggere la loro immagine di uomini senza macchia e senza paura, come li vediamo nei film. Pensano che perderebbero il pubblico femminile e metà del loro successo. Del resto, l’attore inglese Rupert Everett, il primo a dichiararsi omosessuale, sconsigliò ai colleghi “criptochecche” di uscire allo scoperto perché, disse che “non avrebbero più lavorato”. Ecco, io ho moltissimi cari amici gay, trans e Drag Queen: li adoro, tranne alcuni moti caratteriali che potrebbero correggere via via. Quelli che detesto sono proprio le “criptochecche”, quelli che si vergognano della loro omosessualità e la tengono ben celata: magari sono uomini sposati e con figli che poi cercano sesso con trans e altri uomini. Secondo me vivono da infelici e fanno soffrire le persone che hanno accanto. Oggi l’omosessualità non è più un tabù, quindi meglio dichiararsi e vivere secondo la propria natura. Esiste ancora un po’ di omofobia tra le persone senza cultura e con un cervello rimasto all’epoca dei carvenicoli: speriamo che le cose migliorino anche qui.

E’ vero che Laura Chatti a Venezia ti prese per i capelli?
Ahhaha ma ti ricordi proprio tutto! Vabbè che questa storia finì su tutti i giornali durante il Festival del Cinema per giorni. Siamo state il gossip più intrigante quell’anno. Laura Chiatti non ha fatto in tempo a prendermi per i capelli perché la sua manager l’ha trattenuta per un braccio, ma mi ha aggredita verbalmente e insultata in modo molto offensivo e volgare, a suon di “Sei una stronza e scrivi solo cazzate, perché sei gelosa di me che sono bellissima!”. Poverina, forse era sotto stress, i suoi amori fallivano uno dopo l’altro in breve (per fortuna ora si sposa anche lei col bel Marco Bocci). Ci siamo riappacificate anni dopo, al funerale del padre di Carlo Verdone, con Carletto che ha fatto da paciere. C’è da dire che soprattutto la nuova generazione di attori del cinema italiano (ma anche qualche regista) sono di uno snob e di un antipatico pazzesco, non accettano nessuna critica né tantomeno che si ficchi il naso nelle loro storie di cuore (o di letto). Direi che sono molto montati, maschi e femmine. Molto più simpatiche e contente di apparire le star e starlette della tv, che ormai si stanno deprezzando da sole, perché si danno in pasto a tutti pubblicando di continuo foto e selfie su Twitter, Fb e social vari. Una diva invece per rimanere tale deve essere inaccessibile, un sogno irraggiungibile, un desiderio proibito, come Marilyn.

C’è stato un personaggio che ti ha dato problemi per qualcosa che avevi scritto?
Ah sì tantissimi! Te l’ho detto, la gente non accetta di leggere la verità, preferisce vivere di sotterfugi e bugie, di tenere ben nascosti nell’armadio i loro cadaveri. L’ultima che mi ha simpaticamente “odiata” è stata l’adorata marchesa (ma de che!) Daniela del Secco d’Aragona. Che è arrivata a lanciarmi una maledizione, anzi un’anatema, in diretta tv, a Quelli che il calcio di Nicola Savino. Dagospia è stato il primo a scrivere che lei non aveva nobili natali, ma quel pezzo non era farina del mio sacco: i nemici della d’Aragona si trovano negli stessi salotti che lei frequenta e tra la vera nobiltà che si è sentita usurpata e minacciata dalla bionda signora un po’ troppo scaltra. Dani, invece, per me, è un genio, che sta raccogliendo soldi e successo dopo aver venduto al popolo teledipendente lucciole per lanterne. Lei è solo l’ultima di una lunga serie di “nemici” che mi sono fatta nel corso della mia carriera. Con Dani in verità ci vogliamo bene, anche se il suo anatema ha funzionato: quest’anno la sfiga mi è corsa dietro col frustino! Altre persone, ben più cattive, mi hanno fatta licenziare dal quotidiano Il Tempo, dove sono stata per anni la cronista mondana, perché non avevano gradito i miei articoli per nulla offensivi ma solo ironici e divertenti. Una sera di qualche anno fa, Gabriel Garko e Serena Autieri, ai tempi della loro love story (vera o falsa? Ah, saperlo!) mi cacciarono a brutto muso dalla loro festa di compleanno perché facevo “domande scomode”. Ovvero, avevo chiesto a Laura, la sorella di Garko, che facesse nella vita! Per fare questo lavoro ho sofferto tanto, ho ricominciato da zero mille volte e ancora oggi, dopo 30 anni di carriera, non ho un contratto e un posto fisso. Ma vado avanti fiduciosa, sperando che nella vita ci sia posto non solo per i raccomandati e i leccaculo ma anche per chi si fa il mazzo da sempre con professionalità e ama il proprio lavoro.

Si vocifera di una tua possibile partecipazione all’Isola dei famosi. Cosa c’è di vero?
Io non so nulla, anche se in passato ero stata adocchiata dagli autori della Ventura che volevano spedirmi sull’Isola. Ma morirei dopo 2 minuti, non credo di essere adatta. E poi io non mi spoglio manco al mare, figuriamoci se mi esibisco in bikini in tv! Sono più adatta per fare l’opinionista in studio. Spero che alla prossima Isola ci sia gente valida che sappia parlare e interagire con i naufraghi, spronarli e quant’altro, non le 3 grazie mute che non avevano un’opinione manco a pagarla oro viste nell’edizione condotta da Savino su Raidue, peggio sostituite poi da una Barbara De Rossi con un muso lungo fino ai piedi che sembrava stesse lì per farci un favore, nonostante i soldoni presi. Pessima quest’anno anche la scelta di Manuela Arcuri, messa a scaldare la sedia con tanto di pancione al Grande Fratello, e sostituita dalla più arzilla e scaltrissima Luxuria dopo qualche puntata. Ognuno deve fare il proprio mestiere, ma questo è il Paese dove tutti si improvvisano.



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