PIPPO BAUDO
E' IL MITOLOGICO SUPER PIPPO
LA SORPRESA DI UNA
STAGIONE TEATRALE DIFFICILE
DI ANTONIO SASSONE
PIPPO BAUDO
Ad aprire la stagione del Teatro
Sistina e, in un certo senso, la
stagione teatrale della Capitale, è il mitologico Pippo Baudo, a dimostrazione che nello
spettacolo può non esserci mai un’ora in cui appendere definitivamente le
classiche scarpe al chiodo. Non che il grande Pippo lo abbia mai fatto o sia
stato costretto a farlo. Tutt’al più ha avuto qualche parentesi. Nella penultima
edizione del Festival di Sanremo, che ha condotto battagliero per 13 edizioni, gli è
stato assegnato un premio alla carriera, ma lo hanno pregato di non fermarsi e
di non prendere posto in platea. Prima dell’estate si è riciclato come giurato in tv coprendo il ruolo con
leggerezza e simpatia, un compito che in
qualche modo gli riapre le porte di Sanremo conduzione Carlo Conti, che
riconosce in Baudo il suo maestro.
Intanto il 3 ottobre Super Pippo esordisce al
Sistina, il tempio del musical, al
fianco di un comico di lungo corso, Enrico Montesano. Pippo attore? Comico? No, più
semplicemente presentatore, il suo ruolo di sempre da quarant’anni a questa
parte, principe dei presentatori.
Su quel palco, dove si sono esibiti e si
esibiscono i più famosi attori e cantanti, Pippo annoderà i fili di uno
spettacolo, i fili del “Sistina story” che ha visto i trionfi di Garinei e
Giovannini con l’intramontabile Rugantino, di Modugno con Rinaldo in campo, di Gigi Proietti, di Sabrina Ferilli,
fino agli emergenti come Enrico Brignano, insieme a decine e decine di
attori, cantanti, show man e showgirl che da lì hanno preso il volo o lì
hanno avuto il crisma della loro carriera.
Il Sistina, diretto ora dal vulcanico play-maker Massimo Romeo Piparo, che rilancia la stagione
riproponendo nelle due ultime settimane di settembre, dal 19, il capolavoro Jesus Christ
Superstar (con tanto di storica reunion del cast
del film-cult di Norman Jewison: Ted
Neeley, Yvonne Elliman e Barry Dennen che celebreranno il XX anniversario dell’edizione
italiana del musical) affida a Pippo Baudo un vero e proprio colpo di teatro. Racconterà
la storia del Sistina che Enrico Montesano, altri attori, cantanti, ballerini,
musici tradurranno in figure. A seguire
ci saranno Iacchetti e Marco Columbro,
Simona Marchini e Enrico Brignano, Vittoria Belvedere e Luca Ward.
LOCANDINA JESUS CHRIST SUPERSTAR XX ANNIVERSARIO
La stagione teatrale
romana riparte, ma non senza difficoltà e apprensioni. E’ sotto sfratto
l’Eliseo, il teatro su via Nazionale, di fronte alla Banca d’Italia, dove si
sono esibiti i più grandi attori guidati da altrettanto famosi registi. Una
linea costante, tracciata anche per la stagione 2014-2015. I proprietari dello
stabile hanno avviato la procedura di sfratto per morosità nella corresponsione
dell’affitto. Una pratica per il momento dilazionata. Riuscirà l’Eliseo a
mantenere la sua funzione di teatro, luogo di cultura, o sarà convertito ad
altri usi? Negozi, albergo, ristorante? Le difficoltà dei teatri nascono dalla
mancate o ridotte sovvenzioni dal pubblico, dal Comune, dal Ministero della Cultura e dello Spettacolo. Malgrado
tutto, l’Eliseo ha allestito uno spettacolo coi fiocchi, come è nella sua
tradizione, anche se ha ridotto il cartellone da 37 a 27 spettacoli, nel segno di una “leggerezza
intelligente” che consenta allo spettatore – dice Massimo Monaco – di uscire
dalla sala con uno spirito diverso da come ci è entrato.
Un rischio simile all'Eliseo ha corso il Teatro
dell’Opera, massima istituzione perché non c’è Capitale di nessun Paese, oltre
alle maggiori grandi città, che non abbia il suo Teatro dell’Opera. Questa di
Roma può vantare più di trecento anni di storia, lungo i quali scorre un ideale
titolo di coda che registra passaggi
delle più celebri ugole maschili e femminili e anche se non può considerarsi
allo stesso livello di stabili come La Scala, Vienna, Parigi, Londra, New York,
Salisburgo, vanta un sicuro pedigree. L’Opera di Roma inoltre può contare in
estate su quello straordinario scenario delle Terme di Caracalla, il cui
fascino secolare richiama un eccezionale flusso turistico. E’ proprio da qui
che sono partiti i cattivi segnali che hanno fatto temere per la stessa
sopravvivenza della Fondazione Teatro dell’Opera.
In programma un’opera amata, come la Boheme di Puccini, che in lirismo e
romanticismo ha poche eguali. Ebbene gli orchestrali hanno scioperato per
rivendicazioni e lo spettacolo per qualche sera non è andato in scena, in qualche altra serata si è fatto ricorso a soluzioni minimali, facendo a meno
dell’orchestra e sostituendola con un pianoforte. Il che non è la stessa cosa. Mentre
agli spettatori sono stati restituiti i soldi del biglietto e qualche
rappresentazione è stata concessa gratis, la situazione di stallo minacciava
l’esistenza stessa del teatro che avrebbe potuto chiudere e
l’edificio Costanzi, di fronte al Ministero degli Interni, a un passo
dalla stazione Termini e da piazza
Esedra, cadere in mano di speculatori, non solo nazionali, sicuri di
trasformare questi complessi in
strutture commerciali, come si progetta per Cinecittà.
La situazione
dell’Opera, grazie al Sovrintendente Carlo Fuortes, che riveste analoga carica
all’Auditorium Musica per Roma, si è raddrizzata e ha potuto varare un
cartellone che punta sull’aumento della produzione “per superare la crisi e per
la rinascita economica”. I responsabili non esitano a definire il cartellone “di
grande prestigio”. Gli spettacoli un programma sono 14 tra opera e balletto, 5
i nuovi allestimenti, 115 le recite, 8-10 le repliche. Si va dal Settecento ad
oggi, con Riccardo Muti, direttore a vita, che apre a novembre con Aida e
chiuderà a maggio con le Nozze di Figaro di Mozart.
Si prospetta una soluzione anche per il Teatro Valle, il più
antico di Roma, adiacente al Senato, del quale non si sono mai comprese le
cause della crisi che hanno portato all’occupazione per cinque lunghi anni. Ora
sono state adottate misure forti, ottenendo lo sgombero, grazie
all’intermediazione di Giovanna Marinelli, che da Supervisore del Teatro
Argentina - ufficialmente lo Stabile di Roma, con i satelliti India e Ostia
Antica – è stata nominata Assessore alla Cultura del Comune. In questa veste ha potuto far valere
progetti e programmi che possano consentire la riapertura e il rilancio del
Teatro Valle, dopo la ristrutturazione. Chi vivrà, vedrà.
IL DEUS EX MACHINA DEL SISTINA MASSIMO ROMEO PIPARO
IL DEUS EX MACHINA DEL SISTINA MASSIMO ROMEO PIPARO
IL DIRETTORE D'ORCHESTRA RICCARDO MUTI
IL TEATRO VALLE SOTTO OCCUPAZIONE
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