DETENUTI-ATTORI IN "ARTURO Uè"
PER LA 2 GIORNATA NAZIONALE
DEL TEATRO IN CARCERE.
IN SCENA IL 26 MARZO
DI GABRIELLA SASSONE
Rebibbia in fermento. L'appuntamento clou per i detenuti del carcere romano è sicuramente la visita di Papa Francesco in occasione della Pasqua. Papa Bergoglio sarà nel carcere il Giovedì Santo, il 2 aprile, per il consueto rito della lavanda dei piedi. Proprio così, il Santo Padre laverà e asciugherà i piedi dei detenuti e delle detenute, ripetendo il gesto che Gesù fece ai suoi 12 apostoli durante l'Ultima Cena, poco prima di essere crocifisso. Per il mondo cattolico tutto quello della lavanda dei piedi rappresenta un gesto di grande amore e umiltà. Vedere il Papa, parlare con lui, farsi lavare i piedi da lui sarà un'emozione intensa e unica, pressochè irripetibile, per gli uomini e le donne che stanno scontando la loro pena in carcere. E Francesco sicuramente sa come entrare anche nei cuori più duri e nell'animo di chi ha perso ogni speranza. Intanto, in attesa della visita del Papa, il 26 marzo a Rebibbia si celebra la Seconda Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. La 53a Giornata Mondiale del Teatro,
indetta dall’Istituto
Internazionale del Teatro presso la
Sede Unesco di Parigi, si
festeggia in tutti i penitenziari italiani che aderiscono all’iniziativa. A Rebibbia la celebrazione
è organizzata dalla Compagnia del “Teatro Libero di Rebibbia”,
formazione ultradecennale – promossa dal Centro Studi Enrico Maria Salerno -
ritenuta tra le più interessanti espressioni europee di “arte reclusa”.
L’esperienza artistica nel carcere romano ha ottenuto risalto mondiale con il
film dei fratelli Taviani Cesare
deve morir, Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012, incentrato
sull’allestimento del Giulio
Cesare di Shakespeare con i
detenuti-attori.
Guidato da Laura Andreini Salerno e Fabio Cavalli, il “Teatro
Libero di Rebibbia” è sostenuto dalla Regione Lazio e conta, ad oggi, tre
compagnie teatrali e una band musicale, e il loro luogo d’azione, il Teatro del
carcere, è diventato, negli anni, una delle principali sale teatrali di Roma
per affluenza di pubblico, capace di attivare sinergie con i teatri della città
- in particolare con l’Argentina - Teatro di Roma.
La Seconda Giornata
Nazionale del Teatro in Carcere sarà celebrata a Rebibbia N.C. con l’ultimo
spettacolo realizzato dai detenuti-attori guidati da Fabio Cavalli, Arturo Ué, versione tutta
partenopea del dramma surreale di Brecht La
resistibile ascesa di Arturo Ui (scene
a fumetti di Alessandro De Nino, canzoni e musiche dal vivo di Franco Moretti,
costumi di Paola Pischedda).
Prima dello spettacolo “Arturo Ué – ovvero Brecht a fumetti” – Compagnia Reparto G12 A.S. ,
in scena alle ore 16, intellettuali, artisti e rappresentanti delle istituzioni
incontreranno pubblico e attori per riflettere sullo sviluppo impetuoso
di questa forma d’arte teatrale che coinvolge migliaia di detenuti nelle
carceri italiane e prova ad abbattere la barriera del pregiudizio fra il
“dentro” e il “fuori” le mura.
Benvenuto del
Direttore C.C. Rebibbia N.C. dott. Mauro Mariani
Saluto di
Lidia Ravera, Assessore alla Cultura della Regione Lazio
Introduce Maria
Claudia Di Paolo – Provveditore Regionale per le Carceri del Lazio
Intervento del
Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Presidente Santi Consolo
Coordina Massimo
De Pascalis – Direttore Istituto Superiore di Studi Penitenziari
Intervengono:
Antonio Calbi – Direttore Teatro di Roma
Laura Andreini Salerno – Presidente Centro Studi Enrico Maria
Salerno
Angiolo Marroni – Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio
Vito Minoia – Presidente Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere
Valentina Venturini – Università Roma Tre
Antonio Frasca – Detenuto-attore, protagonista di “Arturo Ué”
Fabio Cavalli – Direttore Generale Centro Studi Enrico Maria
Salerno
TEATRO della C.C. REBIBBIA N. C.
via Raffaele Majetti, 70 - Roma
26 marzo 2015 - h. 14,30
Ingresso libero Prenotazione obbligatoria
ON STAGE "ARTURO Uè"
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