ALESSANDRO MELUZZI CON I SUOI CANI DULCE E LINDA
MELUZZI DAI SALOTTI TV
ALLA PET THERAPY:
IL CANE AIUTA DEPRESSI E PSICOTICI
QUELL'EMPATIA BENEFICA TRA
UOMO E ANIMALE
Intervista di
Alessandra Hropich
(scrittrice per Bibliotheka edizioni)
Chi non
conosce Alessandro Meluzzi? Psichiatra, psicoterapeuta. Docente di Psicologia
di comunità all' Istituto universitario Salesiano. Facoltà di Psicologia a
Torino. Alessandro Meluzzi, classe 1955, divenuto un volto noto della televisione, è fondatore di Comunità terapeutiche per il disagio psichico. È portavoce della
Comunità Incontro di Don Gelmini ove vi sono tossici, carcerati. E’ stato uno
dei pionieri della Pet Therapy. Ho scritto anche dei libri sulla Pet Therapy. E
proprio di questa benefica empatia animale-uomo che vogliamo parlare con lui.
Mi parli
della Pet Therapy?
Meluzzi: "La Pet Therapy si basa su un principio fondamentale: l'intersoggettività tra
l'uomo e l'animale. L'uomo e l'animale sono portatori di una soggettività,
infatti, quelli in terapia con gli animali è opportuno definirli in terapia
"insieme agli animali", le specie coevolvono. Questi sono gli aspetti
di risonanza tra i comportamenti umani e quelli animali. Alcune specie sono più
adatte di altre: i cavalli, gli asini, i cani perché hanno una lunga
consuetudine di evoluzione insieme. Per un paziente psichiatrico, disabile
mettersi in gioco con un animale, ha una straordinaria forza di riabilitazione
anche perché, utilizzando un termine un pò forte, è una "relazione
interpersonale". La soggettività dell'uomo sofferente e quella
dell'animale che entra con lui in una straordinaria empatia. É sorprendente
vedere come uomini e animali tra loro si relazionano e si rimotivano. Il
cavallo per la motricità delle persone con lesioni
neurologiche ma non solo, la dimensione delle emozioni che suscita un animale
grande in un bambino autistico, l'empatia di un cane in un paziente geriatrico
che suscita emozioni di tenerezza. La terapia con animale ha bisogno di
personale specializzato sia sul versante psicologico che su quello veterinario
per prevenire un cattivo utilizzo del rapporto con l'animale. Gli animali non
vanno utilizzati ma vanno messi in relazione con".
L'affetto di
un animale può condiderarsi un sostituto di quello verso una persona?
"Sostituire, no. Una cosa è sicura: le persone che vivono sole con un animale
hanno un indice di riabilitazione da malattie cardiologiche più elevato.
Quindi, vivere con un animale fa sicuramente bene ma non può supplire ad una
relazione umana completamente. Posso dire però che gli animali curano".
Quindi cosa
ne pensi di quei giovani che scelgono di accompagnarsi ad un animale perché
delusi dalle relazioni umane?
"Penso che non debba diventare un'alternativa al rapporto umano il fatto di
avere un animale. Anzi ritengo che gli animali siano degli ottimi lubrificanti
sociali perché aiutano anche ad incontrarsi, basta vedere quelli che portano in
giro i cani ai giardini la sera".
Quale legame
c'è e se esiste tra crimini violenti e maltrattamento degli animali?
"Certamente le persone che maltrattano gli animali sono persone sofferenti dal
punto di vista psichico e possono diventare malevole anche con gli esseri
umani. Tieni presente che l'inserimento degli animali in ambienti di persone
violente, come le carceri, significativamente diminuisce gli episodi violenti e
anche i suicidi"
Chi
maltratta le donne e i bambini potrebbe aver maltrattato gli animali sin da
piccolo?
"Non
si può generalizzare. Certo è che gli animali sono ottimi compagni per i
bambini. Certi bambini che crescono con gli animali emotivamente sono più
equilibrati e, chi è più equilibrato, ha probabilmente maggiore capacità a
sviluppare empatia con altri esseri umani".
Quindi,
pensa che i bambini che crescono con cani e gatti vivono meglio?
"Certo, decisamente meglio sia sul piano emotivo che su quello educativo.
L'animale deve essere considerato come uno stimolatore delle relazioni
sociali".
Per le
persone depresse, gli animali cosa possono fare?
"Il
cane, ottimo animale da Pet Therapy, ha una funzione terapeutica per pazienti
depressi ma anche in quelli psicotici. Nei depressi, l'animale favorisce le
relazioni di attaccamento e quindi quella situazione di empatia e di
sopperimento affettivo. Nello psicotico, l'animale è un educatore che scandisce
il ritmo della giornata, favorisce l'organizzazione del comportamento e la
scansione temporale dei doveri. Chi ha un cane, ha anche un tempo organizzato
dei bisogni degli animali. Quindi, per il depresso, si tratta di una
relazione affettiva; per lo psicotico l'organizzazione del comportamento,
l'animale lo spinge ad un'assunzione di responsabilità: dar da mangiare, da
bere, portarlo a spasso, tutto questo aiuta lo psicotico. Non a caso la Pet Therapy é entrata in tutti i reparti delle comunità terapeutiche di vario
genere e nelle strutture geriatriche ed ospedaliere".
Professore
lei hai cani? E quali sono i suoi rapporti con gli animali?
"Si
ho dei cani ed ho un rapporto ottimo con loro, io sono cresciuto con cani,
gatti, cavalli sin da bambino, vivendo in campagna".
Un conto è
amare le bestie, ma sento e leggo di persone con quaranta, cinquanta cani nella
propria casa di campagna.
"Se
uno vive con cinquanta gatti o cani a casa o gestisce un canile, gattile oppure
è un matto che viola la legge. Asl, Carabinieri sono competenti per questo, è un problema di ordine pubblico, non si possono tenere così tante bestie in una
casa privata. Vi sono norme specifiche che riguardano lo smaltimento dei
rifiuti, l'acqua, le pulizie, non si può fare. Avere quaranta o
cinquanta cani in casa propria significa avere una discarica in casa ed è
vietato dalla legge. Quindi, non parliamo di follie come se fossero cose
normali. Se uno vive in una tenuta e rispetta le leggi sui cani come uno che fa
l'allevatore, può tenere anche cento cani, basta che le cose siano fatte
in modo adeguato, rispettando le metrature, le forniture d'acqua e tutto quel
che serve. Se uno non fa questo, è un folle".
ALESSANDRO MELUZZI CON LORY DEL SANTO
IL PROF. MELUZZI
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