LO SAPEVATE CHE UN DIVERBIO TRA PIPPO BAUDO E FRANCESCO COSSIGA STAVA FINENDO NELLE AULE DI TRIBUNALE?

 

Gabriella Sassone per Dagospia

 

Il conduttore di “Bella Mà” su Raidue Pierluigi Diaco, bacia sulla bocca con trasporto il marito giornalista tv Alessio Orsingher, appena premiato con il prestigioso riconoscimento “Vigna d’argento 2025”. E chissenefrega se qualcuno si scandalizza!

 

L’avvocato delle stelle dello showbiz Giorgio Assumma ricorda sul palco il suo grande amico Pippo Baudo, regalando aneddoti spassosi. Come il diverbio che stava finendo in querela tra Super Pippo e l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

 

Alla lettera di Assumma, Cossiga rispose che aveva scelto come suo avvocato Maretta Scoca (scomparsa nel 2018), moglie proprio di Assumma, che difendeva Pippo. Sicuramente una provocazione bella e buona, come nel suo spirito indomito.

 

I due allora lasciarono perdere le aule di tribunale e diventarono grandi amici dopo una cena organizzata proprio dalla coppia di legali sul roof garden dell’hotel Eden, dove ad un certo punto i “litigandi” furono lasciati da soli a sorseggiare champagne fino a tarda notte.

 

L’eminenza azzurrina Gianni Letta, col suo aplomb inglese, si ritrova seduto in prima accanto a Fausto Bertinotti e la moglie Lella, come in tante serate storiche della loro carriera politica. Magari avranno anche ricordato i loro tempi migliori, ora che rappresentano la vecchia guardia del potere politico.

 

Momenti magici, mejo di scatti fotografici, dalla XX edizione del premio “Vigna d’Argento”, organizzato dall’associazione salentina “Città della Musica” presieduta da Pino Lagalle, ideatore e patron del riconoscimento che presenta anche per ben due ore con il piglio sicuro di un Carlo Conti: la sua bella voce risuona nella sale del Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, sede di Coldiretti, di fronte alle Scuderie del Quirinale.

 

Proprio a Super Pippo, il maestro della tv italiana appena scomparso, è stato dedicato l’evento, lui che il premio di Lagalle lo ritirò nel 2019 alla Camera dei Deputati. A far da filo conduttore alla serata e diciamo anche ad ispirarla è stata la recente frase-cult di Papa Leone XIV “Una pace disarmata e disarmante”, ovvero una pace che non si basa sulle armi, ma sull’amore, la giustizia e il dialogo, in grade di sciogliere i conflitti e aprire i cuori alla fiducia e all’empatia. Concetti sacrosanti che, finora, appaiono un’utopia.

 

Sei i premiati di rango, selezionati come ogni anno tra le personalità di rilievo della cultura, dello spettacolo, delle istituzioni e della società civile che hanno contribuito alla crescita del Paese.

 

A ricevere la preziosa scultura realizzata dall’artista salentino Ugo Malecore sono stati Emilio Isgrò, artista concettuale, pittore, poeta, scrittore, drammaturgo e regista, uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale; Lodovico Festa, giornalista e scrittore, già dirigente del PCI e tra i fondatori de “Il Foglio”; Giorgio Battistelli, compositore e accademico effettivo presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale Musica di Venezia, sommerso dagli applausi.

 

Ecco sul palco a ricevere il premio anche la moglie di Massimo D’Alema, Linda Giuva, professore associato di Archivistica alla Sapienza Università di Roma, esperta di archivi dei partiti politici e di genere. Linda, di bianco vestita, ha cambiato il colore dei capelli che ora dà sul biondo.

 

A Fariba Karimi, pittrice iraniana nata a Tabriz nel 1981 e in esilio in Italia, nota attivista per i diritti delle donne iraniane, è andato il premio speciale “Una luce per l’arte - Premio Felice De Maria” per giovani artisti, consegnatole dall’amministratore delegato della Banca del Fucino Francesco Maiolini.

 

Via via sul palco a consegnare i riconoscimenti di questa edizione romana realizzata con il patrocinio di MIC-Ministero della Cultura, Regione Puglia, SIAE, Coldiretti e in collaborazione con l’Associazione Pugliesi di Roma, sono saliti Gianni Letta, Giorgio Assumma (che è anche presidente del Comitato Culturale di questo premio), Giulio Sapelli e Eliano Lodesani.

 

In sala ad applaudire ed ascoltare i discorsi in rigoroso silenzio, prima di assaltare il buffet dell’aperitivo come di consueto, un parterre bipartisan: ecco il vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, la moglie di Maurizio Gasparri Amina Fiorillo, i già citati Fausto Bertinotti con la sua Lella sempre abbronzatissima e sorridente, Claudio Strinati con la moglie Annarosa Mattei, Umberto Croppi (presidente dell'Accademia di Belle Arti di Roma, con incarico triennale), Monsignor Nicola Macculi, Simona Signoracci, Giulia Urso, Franca Gonella, Ettore Pasculli, Alberto Colasanti, lo scrittore Alessio Cardente e Gennaro Marchese.

 

Per chi non lo sapesse, il “Premio Vigna d’Argento” si inserisce nel progetto nazionale “UNITALIA - Tradizioni, Radici, Identità, Cultura”, che prevede tre tappe: Salento, Roma e Milano, in un ideale percorso dal Sud al Nord Italia. Dopo la tappa romana e l’edizione nel Castello Normanno Svevo di Mesagne (Br) del giugno scorso, l’appuntamento meneghino sarà a Palazzo Reale nel maggio 2026, in occasione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina.

 


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